Dante 2021, Ravenna sottotono? Difesa da Firenze: “Le due città e il Governo impegnate in un progetto ambizioso”
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Dante 2021, Ravenna sottotono? Difesa da Firenze: “Le due città e il Governo impegnate in un progetto ambizioso”
L’annuncio della mostra forlivese su Dante al Museo San Domenico di Forlì, organizzata dalle gallerie degli Uffizi di Firenze e dalla Fondazione Cassa dei Risparmi, ha innescato in Romagna un derby tra la città
- L’annuncio della mostra forlivese su Dante al Museo San Domenico di Forlì, organizzata dalle gallerie degli Uffizi di Firenze e dalla Fondazione Cassa dei Risparmi per il periodo dal 12 marzo al 14 luglio, ha innescato in Romagna un derby tra la città che ospiterà la mostra e quella che è a tutti gli effetti la “capitale dantesca” della Romagna, Ravenna che ospita da 700 anni le spoglie mortali del Sommo Poeta. Gli attacchi sono arrivati da più parti, e a difendere il sindaco De Pascale non è solo il diretto interessato. L’assist infatti viene anche da Dario Nardella, sindaco di Firenze e da Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì.
Nardella, infatti, parla a più riprese di “iniziative future con cui stiamo lavorando col sindaco di Ravenna”, parlando di piena sintonia col primo cittadino bizantino. Così Nardella: “Sono orgoglioso dell’amicizia col sindaco di Ravenna, con De Pascale stiamo lavorando ad un progetto molto ambizioso, assieme al Governo, per celebrare nel modo più degno possibile questo anniversario. A Forlì anche si trasmette di questo testimone, dato che con questa mostra entra a pieno titolo tra i protagonisti delle celebrazioni dantesche”. E d’altra parte secondo Nardella il “rapporto tra la Romagna e la Toscana affonda nelle radici della storia, si riflette nelle opere e nella vita di Dante Alighieri”. Sulla stessa linea anche Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì: “Con Ravenna abbiamo un percorso condiviso, ormai è un gemellaggio permanente, partendo il prossimo anno con un percorso universitario comune e ora la celebrazione comune del Sommo Poeta”.
E De Pascale, da parte sua, spiega che Ravenna si sente a pieno titolo tra le grandi tappe dantesche: “Dante lascia un segno profondissimo in morte a Ravenna. E’ vero che trascorre poco tempo nella nostra città in vita, ma trascorre 7 secoli in morte influenzando l’arte della città e segnandone le trasformazioni”. Ravenna si prepara con il restauro della tomba, il recupero dell’area di San Francesco e infine “il ri-allestimento del Museo Dantesco, che sarà il culmine, la fine di un percorso dantesco del turista in Italia. Chiunque visiterà gli eventi del 700 anniversario dantesco, quello di Forlì ma anche gli altri, avrà accesso gratuito del Museo Dantesco, una sorta di compimento dell’itinerario davanti alle spoglie mortali di dante. Grazie a tutti, otterremo grandi risultati tutti insieme”.
La mostra ‘Dante. La visione dell’arte’
L’evento si terrà dal 12 marzo al 14 luglio nei musei San Domenico. Dagli Uffizi arriveranno capolavori di Andrea del Castagno, Michelangelo, Pontormo, Zuccari. Nell’ambito delle celebrazioni nazionali dei settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per l’anno 2021, le Gallerie degli Uffizi e la Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì realizzeranno la grande mostra ‘Dante. La visione dell’arte’. Frutto di un sodalizio di lunga data tra la Fondazione romagnola e le Gallerie degli Uffizi, la mostra non è solo occasione per celebrare l’anniversario dantesco:. Il progetto nasce da un’idea di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. I curatori della mostra sono il Professor Antonio Paolucci e il Professor Fernando Mazzocca.
Forlì baricentro delle terre di Dante
La scelta di Forlì, come scenario dell’esposizione, è parte di una strategia complessiva di valorizzazione di un luogo e di un territorio che non costituisce solo un ponte naturale tra Toscana e Romagna. Forlì è città dantesca. A Forlì Dante trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, rimanendo per oltre un anno presso gli Ordelaffi, signori ghibellini della città. La qualità ben nota delle grandi mostre forlivesi – questa è la sedicesima – testimonia una passione profonda per l’arte e un approccio di ampio respiro ai temi trattati. In questa occasione si è messa in atto una collaborazione preziosa e senza precedenti: quella delle Gallerie degli Uffizi, che concederanno in prestito molte loro opere, tra le quali alcuni celebri capolavori dalle loro collezioni.
Le opere annunciate
Per la mostra, arriveranno da Firenze nella città romagnola il ritratto dell’Alighieri e quello di “Farinata degli Uberti” di Andrea del Castagno, di solito non visibili in Galleria poiché si trovano negli spazi della chiesa di San Pier Scheraggio, inclusa nell’edificio degli Uffizi ma non accessibile al pubblico: proprio in quello spazio si riuniva il Consiglio di cui faceva parte anche Dante. Nell’esposizione forlivese si vedrà anche un altro ritratto di Dante, in questo caso dipinto da Cristofano dell’Altissimo per la serie commissionata da Cosimo I de’ Medici dedicata agli uomini illustri. Ci sarà la “Cacciata dal Paradiso terrestre” di Pontormo e persino undisegno di Michelangelo che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia, oltre a una scelta di pregiatissimi disegni di Federico Zuccari per l’edizione cinquentesca illustrata del testo. E poi i personaggi: un busto marmoreo di Virgilio, realizzato dallo scultore settecentesco Carlo Albacini, e una delle più recenti acquisizioni delle Gallerie degli Uffizi, la tela ottocentesca del protoromantico toscano Nicola Monti intitolata ‘Francesca da Rimini all’Inferno’
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