Nel 2021 si celebra il settecentesimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri. Per l’occasione annunciata una grande mostra d’arte a Forlì, a metà strada tra Firenze e Ravenna, le due città dantesche per eccezione. Per la cultura italiana, l’anno dantesco è una straordinaria opportunità da cogliere senza divisioni e per rilanciare il turismo di prossimità.
Lo sguardo è già proiettato al 2021, quando ci si aspetta il rimbalzo dell’intero comparto culturale e turistico. Motivo per cui il 700esimo anniversario dalla morte di Dante Alighieri è già uno di quegli appuntamenti imperdibili da cui ci si aspetta molto. Oltre 322 le proposte di celebrazione giunte nei mesi scorsi al Comitato nazionale istituito dal titolare del MiBact, Dario Franceschini, tra cui gli esperti dovranno scegliere e garantire un programma di alto profilo, che sappia coniugare la dimensione celebrativa con quella sociale ed economica. “Ci sarà l’impegno mio e del ministero per supportare le attività con le risorse che riusciremo a reperire”, aveva dichiarato il ministro. Adesso bisognerà verificare come e quanto l’impatto del coronavirus influirà sulle iniziative che da Nord a Sud del Paese si stavano progettando, perché l’Alighieri è patrimonio comune dell’identità nazionale.
Di sicuro, come riferito dallo stesso Dario Franceschini, la valorizzazione del cammino che collega Ravenna a Firenze è una tappa fondamentale. Le due città per eccellenza del Sommo Poeta, quella in cui nacque e visse fino all’esilio, e quella in cui riposano i suoi resti, sede del Museo Dantesco. Collegare questi luoghi sarà un banco di prova importante e fondamentale per la capacità delle istituzioni culturali del Paese di fare rete e sperimentare quel modello di turismo di prossimità di cui tanto, non sempre con le idee chiarissime, si è parlato finora.
Altra certezza è Forlì, città dove Dante trovò rifugio nell’autunno del 1302 a metà strada tra Ravenna e Firenze. La grande mostra ‘Dante. La visione dell’arte‘, organizzata nell’ambito delle celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo poeta, sarà ospitata dal 12 marzo al 4 luglio 2021 nel museo San Domenico di Forlì Qui arriveranno capolavori da tutto il mondo e dalle Gallerie degli Uffizi, tra cui anche alcuni Capolavori di Andrea del Castagno, Michelangelo e Pontormo, pregiati disegni di Federico Zuccari e il busto marmoreo di Virgilio dello scultore Carlo Albacini. Sempre Firenze sarà in prima linea per Dante 2021, a dichiararlo è il direttore Eike Schmidt:
Per celebrare Dante Alighieri in occasione del settecentenario della sua morte organizzeremo una serie di attività, anche espositive, che annunceremo a cadenza mensile. Ma ci saranno anche iniziative sul territorio, perché Dante è di tutti gli italiani ed è proprio un volano dell’Italia nel mondo: questo è il motivo strutturale per celebrarlo tutti insieme e non ognuno per sé. Per questo motivo la grande mostra a lui dedicata che annunciamo oggi si svolgerà a Forlì, che si trova, più o meno, a metà strada tra Firenze, città di nascita, e Ravenna, che tuttora conserva le sue ossa. Questo è un luogo simbolico per dimostrare anche l’unità dell’Italia, nella celebrazione del Sommo Poeta.
Insomma, il 2021 è alle porte. E a meno che la prossima primavera-estate il nostro Paese non debba fare i conti con altre ondate di virus, si spera possa essere l’occasione per un rilancio pieno della cultura italiana chiamata al banco di prova dell’unità nel ricordo di Dante Alighieri, il Sommo poeta che fece la lingua italiana e che si spera possa domani simboleggiare la ritrovata e necessaria unità in termini di politica culturale.