Nel cuore del Settembre Dantesco ravennate – che iniziato con il Festival per “tipi danteschi” Dante09 prosegue ora con le rassegne Lo Zodiaco della Vita. Miti e leggende dell’immaginario astrologico e La Divina Commedia nel Mondo – un posto tutto particolare occupa la celebrazione del “fatto” che in qualche modo sostiene tutto il nutrito e variegato cartellone: il ricordo annuale della morte di Dante avvenuta a Ravenna – come concorda la maggior parte degli studiosi – tra il 13 e il 14 settembre 1321.
Due gli appuntamenti anche quest’anno in programma.
Domenica 13 settembre, alle ore 11.30 presso la Basilica di S. Francesco, l’Arcivescovo di Lanciano-Ortona Carlo Ghidelli presiederà quella che è tradizionalmente conosciuta come “la Messa di Dante”, la celebrazione eucaristica al termine della quale il rappresentate del Comune di Firenze, con il Gonfalone della città e le Chiarine in costume d’epoca, rinnoverà l’offerta dell’olio e riaccenderà la lampada che dal 1908 arde nella tomba del Poeta “nostro”.
Il servizio liturgico sarà curato dall’Ensemble Myricae e dall’Ensamble dell’Orchestra “Città di Ravenna”. All’organo Giuliano Amadei.
La sera precedente, sabato 12, alle ore 21 sempre nella “Chiesa di Dante”, si terrà il Dantis Poetae Transitus con la lettura di Paradiso XI, il canto di san Francesco, commentato dal noto economista Stefano Zamagni, presidente dell’Agenzia delle O.N.L.U.S. e consultore del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Un personaggio forse un po’ inusuale per una lectura Dantis, che certamente proporrà una interpretazione originale del canto in cui Dante, mentre esalta la virtù del Poverello, critica la Chiesa del suo tempo troppo attaccata alla ricchezza e al potere. Una scelta che se da un lato vuole cogliere l’attuale situazione economico, dall’altro fa memoria dell’VIII Centenario dell’approvazione del propositum vitae di Francesco d’Assisi che lo stesso Dante ricorda nello stesso canto della Commedia: «ma regalmente sua dura intenzione / ad Innocenzo aperse, e da lui ebbe / primo sigillo a sua religïone» (91-93).
Durante la serata l’Orchestra “Città di Ravenna” e il Coro Lirico Città di Rimini “Amintore Galli”, diretti da Matteo Salvemini, eseguiranno l’introito del Requiem di G. Faré e il Te Deum in do maggiore di F.J. Haydn. Le letture saranno a cura di Francesca Sarah Toich.