Obiettivo Divina commedia
L’idea di presentare la Divina commedia tramite la fotografia è stata sviluppata dal gruppo immagiNativa di Sant’Andrea (GO),nata da una “costola” dell’Associazione Culturale Graphiti per[…]
Backstage: costruzione dell’inferno, ecc.
L’idea di presentare la Divina commedia tramite la fotografia è stata sviluppata dal gruppo immagiNativa di Sant’Andrea (GO),nata da una “costola” dell’Associazione Culturale Graphiti per promuovere la fotografia contemporanea, grazie alla presenza di Maria Fina Ingaliso (1954 – 2009) docente DAC _ FIAF che ha contribuito sin dall’inizio al successo dell’iniziativa.
“Obiettivo Divina commedia” non è una interpretazione figurativa del famoso poema bensì una personale interpretazione “onirica” che gli artisti hanno realizzato in sinergia lavorando in gruppo, a partire dal progetto iniziale sino alla sua realizzazione finale, per circa un anno.
Il primo passo è stato quello di discutere, nelle varie riunioni tenute presso la sede di Sant’Andrea, del contenuto fotografico e le modalità esecutive. Sin dall’inizio è stato deciso che “Obiettivo Divina commedia” non dovrà essere una mera interpretazione iconografica. Si è cercato,quindi, di rendere l’atmosfera tipica del sogno: immagini non nitide ma dense di emozioni.
La fase successiva ha riguardato la scelta delle “locations” da fotografare. Questa, forse, è stata la fase più impegnativa che è durata quasi un anno. Dopodiché si è iniziato a fotografare mantenendo tutti le linee guida decise all’inizio.
Varie le tecniche usate dal foro stenopeico alla fotografia digitale e foto-movie.Ogni singola fotografia è stata realizzata da tutti i fotografi che assieme hanno contribuito al successo di “Obiettivo Divina commedia”. Tutte le immagini sono state stampate in proprio con tecnica digitale.
Una volta selezionate le fotografie da stampare e inserire nel progetto si è iniziata la costruzione della struttura dedicata all’inferno. Tutto il lavoro è stato eseguito con mezzi propri e tutti hanno collaborato alle varie fasi costruttive.
In ultima analisi si è cercato di creare un allestimento che possa idealmente rappresentare il poema dantesco.
La mostra è suddivisa, simbolicamente, nella selva oscura (foro stenopeico e stampa digitale), inferno (foto-installazione, stampa digitale), purgatorio (fotografia digitale) e paradiso (foto-fideo digitale).
Inaugurata la prima volta nel 2009 a Gorizia in occasione delle “Giornate Europee del Patrimonio” è stata riproposta quest’anno nella capitale slovena.
Cristian Cecchi, Mariano Di Clemente, Loredana Princic, Paul David Redfern ed Enzo Tedeschi gli autori che hanno realizzato il progetto che è stato presentato a Lubiana in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’Istituto Italiano di Cultura argomento che tratterò nel prossimo articolo.