Difendiamo la Divina Commedia. Lettera aperta a Benigni
Pubblichiamo su Ragionpolitica.it la lettera aperta che gli onorevoli del Pdl Michele Scandroglio e Raffaello Vignali hanno scritto a Roberto Benigni, colui che negli ultimi anni si è distinto come commentatore ed interprete della Divina Commedia, in difesa dell’opera dantesca, recentemente oggetto di attacchi da parte di chi vorrebbe cancellarla dai programmi scolastici.

Caro Roberto Benigni,

avrà senz’altro letto sui giornali la notizia della proposta dell’associazione Gherush92, che chiede di cancellare la Divina Commedia dai programmi scolastici, ritenendo l’opera intrisa di razzismo, omofobia, islamofobia ed antisemitismo. Gherush92, come si può leggere su internet, è un Comitato per i diritti umani accreditato a partecipare ai lavori di diverse organizzazioni europee e mondiali, ed è consulente speciale del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

La nostra preoccupazione nasce dal fatto che, anche nel recente passato, abbiamo visto campagne d’opinione promosse in nome dei diritti dell’uomo trasformarsi nel loro contrario e mettere potenzialmente a rischio fondamentali libertà come quella religiosa e di espressione del pensiero. Per questo temiamo che l’iniziativa di Gherush92, per quanto appaia assurda e quindi senza un possibile seguito, possa invece innescare l’ennesimo tentativo di demolizione delle fondamenta della nostra cultura, per non dire della nostra civiltà.

Ci rivolgiamo, dunque, a lei perché in questi ultimi anni, con le sue “lecturae” televisive della Commedia, è diventato un’icona dantesca, un instancabile apologeta della più rilevante creazione artistica e culturale della nostra storia. Lei, caro Benigni, ci ha aiutato a riscoprire l’opera dell’Alighieri come sintesi mirabile delle nostre radici, come sorta di mappatura del Dna del nostro popolo, come elemento imprescindibile per comprendere chi siamo e da dove veniamo.

E poiché riteniamo che la proposta avanzata dall’organizzazione Gherush92 nasca nel migliore dei casi da una lettura superficiale e decontestualizzata del capolavoro dantesco, nel peggiore da un pregiudizio culturale che ne distorce il significato più profondo in nome dell’odierna ideologia del politicamente corretto, la invitiamo ad una forte presa di posizione pubblica in merito a tale questione. Perché siamo convinti, caro Benigni, che la sua voce di testimonial del genio italiano nel mondo e di appassionato e coinvolgente interprete di Dante avrà una eco che andrà oltre i confini nazionali e inviterà alla riflessione e al buon senso tutti coloro che dovessero pensare di imporre al nostro Paese, con la rinuncia alla Divina Commedia, anche la rinuncia alla sua identità.

Cordialmente.

On. Michele Scandroglio e on. Raffaello Vignali

Allegati