Istituito dal dicastero della Cultura un Comitato per celebrare i 700 anni della morte di Dante
Un Comitato scientifico-organizzativo incaricato di realizzare eventi e iniziative celebrative in vista del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, che ricorrerà nel 2021. Lo ha istituito il Pontificio Consiglio della Cultura come “espressione della volontà della Santa Sede – si legge in una nota del dicastero – di celebrare degnamente, come già in passato, il Sommo Poeta”. Membri del neo Comitato sono personalità del mondo accademico e culturale italiano, specialisti del “Vate” fiorentino. Il cardinale Gianfranco Ravasi, nella sua veste di primo responsabile del Pontificio Consiglio della Cultura, è il presidente del Comitato, oltre a essere neopresidente della “Casa di Dante” di Roma. Ad affiancare il cardinale Ravasi sia nel Comitato sia alla Casa di Dante in Roma sarà il prof. Enrico Malato, presidente della Commissione scientifica preposta alle Edizioni nazionali dei Commenti danteschi e direttore della “Rivista di Studi Danteschi”. Il Comitato si occuperà di curare le celebrazioni del 2021, realizzando uno o più eventi annuali come tappe di avvicinamento e preparazione al centenario.

“La motivazione di fondo per la costituzione del Comitato – si legge nella nota ufficiale – è il profondo interesse della Chiesa per Dante, è la volontà della Chiesa, e quindi della Santa Sede, di proporre Dante come emblema di quel patrimonio culturale e artistico prezioso e necessario non solo per la Chiesa ma per tutta l’umanità”. Per questo, prosegue il comunicato, “la Santa Sede desidera essere anch’essa protagonista del Centenario Dantesco, nella speranza e con l’auspicio che lo studio e la conoscenza di Dante non siano relegati a una dimensione strettamente accademica e a circoli ristretti, ma trovino nuove opportunità di diffusione ad ampio raggio”.

Una delle attenzioni del Comitato si rivolgerà quindi verso la scuola, “dove – si evidenzia – non poche volte la proposta delle opere dantesche risulta, a causa di metodi non adeguati o antiquati, poco adatta se non addirittura controproducente ad una efficace e adeguata conoscenza di Dante”. Le varie iniziative celebrative, dunque, avranno sia un taglio altamente scientifico – e “un particolare ambito di ricerca potrà essere – si precisa – quello degli studi teologici, finora poco attenti all’opera dantesca” – sia un approccio divulgativo, pensato per docenti delle scuole di vari livelli, ai quali si intende offrire “nuovi strumenti e metodologie di insegnamento utili a far appassionare i giovani alla figura di Dante”. (A cura di Alessandro De Carolis)

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