Con i percorsi storici Pisa ora contende Dante ai fiorentini
Ecco tutti i luoghi degli itinerari in preparazione in città e in tutta la provincia. Visite guidate e centri informativi
PISA. Il 2021, settimo centenario della morte di Dante, pare lontano. Pisa e Dante a molti appaiono come il cane e il gatto, per la storia del Conte Ugolino e l’invettiva contro Pisa, vituperio delle genti. Eppure Pisa è stata, per aspetti cruciali della vita e del pensiero di Dante, un riferimento importante. Morto Dante, dagli anni ’20 del Trecento alla prima metà del Quattrocento, Pisa è stata un centro fra i più importanti, se non il più importante dopo Bologna, per lo studio di Dante, incoraggiato da capi della città come Fazio della Gherardesca e Pietro Gambacorti, interessati al rapporto tra Dante e il ruolo storico-culturale di Pisa in Italia e in Europa. Anche oggi Pisa è all’avanguardia degli studi danteschi. Nei prestigiosi “Meridiani” Mondadori sono state o stanno per essere pubblicate, in nuove edizioni, opere dantesche per la cura di studiosi pisani quali Mirko Tavoni, Claudio Giunta, Gianfranco Fioravanti, Gabriella Albanese. In questa iniziativa troviamo Lucia Battaglia, la più autorevole esperta dei codici danteschi e Fabrizio Franceschini, che si è occupato dei commentatori Guido da Pisa e Francesco da Buti e di un manoscritto della Commedia scritto nel 1347 a Pisa in Carraia San Gilio (l’odierno Corso Italia).

Professor Franceschini, cosa sono i “Percorsi danteschi” a Pisa e in provincia?
«Visite guidate, percorsi pedonali e ciclabili, presidi telematico-comunicativi operanti con le più moderne tecnologie».

Dove?
«Il percorso Luoghi danteschi di Pisa andrà dalla Piassa delli Ansiani (Piazza dei Cavalieri) con la Torre della Fame, a S. Sisto e S. Giorgio dei Tedeschi (dedicata ai combattenti morti nel 1315, nella grande vittoria ghibellina di Montecatini, accanto a Uguccione della Faggiola, secondo certi critici, compreso Umberto Eco, il Veltro profetizzato in Inf. I, 100-111) sino agli affreschi del Camposanto su Giudizio Universale e Inferno, per concludersi alla tomba e monumento funebre di Arrigo VII».

Gli altri percorsi quali saranno?
«Il Percorso di Dante e Nino Visconti (pisano amico di Dante: Purg. VIII 52-84), compiuto nell’attacco a Pisa dell’agosto 1289, poi respinto da Guido da Montefeltro (protagonista a sua volta di Inf. XXVII): Calci sede di Nino, Caprona con la presa della rocca (Inf. XXI 94-96), Asciano, Mezzana, Cisanello, Gagno, ove i lucchesi corsero un palio per la loro festa di S. Regolo».

Non potrà mancare quello di Federigo II e Pier delle Vigne?
«Saranno coinvolte S. Miniato, Pontedera, Rinonico (Fornacette), l’antica Chiesa di S. Andrea nel giardino Scotto, ma anche S. Paolo a Ripa d’Arno, tutte località poste lungo un itinerario medievale, nelle quali i vari commenti antichi collocano il suicidio di Pier delle Vigne».

Poi ci sarà il Percorso degli antichi commentatori.
«Partiremo da Pisa, dalla chiesa e nel Convento del Carmine ove visse e operò fra’ Guido. Poi Carraia S. Gilio ove fu scritto il codice Hamilton 203, Palazzo Gambacorti, Ponte di Mezzo, la zona di S. Paolo all’Orto e Chiesa di S. Francesco, ove visse, insegnò e fu sepolto Francesco da Buti, autore del più importante commento volgare alla Commedia».

Ci saranno altre tappe in provincia?
«Sì, Cascina, Vicopisano, Buti, Pegiano presso Pontedera, Montefoscoli, Guilica presso Terricciola (tutte località ricordate dal Buti o a lui legate) fino a Volterra, patria di Andrea di Giusto cui si deve, nel 1372, una copia manoscritta della Commedia coi più importanti commenti dell’epoca».

Insomma, lavorate per fare di Pisa una capitale dantesca.
«Sì. E col sostegno delle istituzioni locali questa idea può divenire un nuovo, affascinante e luminoso aspetto dell’immagine di Pisa nel mondo».

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