Contro il Purgatorio della crisi
i giovani rileggono Dante
Inizia il 15 ottobre a Palazzo Nuovo, il ciclo di letture dedicate all’opera di Dante. Gli incontri, previsti fino a maggio, sono dedicati rileggere e riscoprire la seconda cantica della Divina Commedia, in compagnia di lettori d’eccezione
Si intitola “Per correre migliori acque”, come il primo verso del Purgatorio, il ciclo di lecturae Dantis che prenderà il via nelle aule di Palazzo Nuovo il prossimo martedì 15 ottobre alle 18 nell’aula 35 con l’incontro inaugurale del professor Gian Luigi Beccaria “Leggere Dante oggi”.
Gli incontri, previsti fino a maggio, sono dedicati rileggere e riscoprire la seconda cantica della Divina Commedia, in compagnia di lettori d’eccezione selezionati da un comitato di studenti, sotto la responsabilità scientifica del professor Donato Pirovano.
“Il fatto è che siamo dei maledetti nerd! – dice Valentino Della Casa, uno dei dieci giovani organizzatori del progetto – Seguivamo le lezioni di filologia dantesca del professor Pirovano ed erano così belle che ogni volta finivano con un applauso. Gli abbiamo chiesto di proseguire per un altro semestre con degli incontri sui canti dell’Inferno, ma a seguirli siamo stati in pochi, sempre i soliti. Così, su suo suggerimento, abbiamo proposto questo programma di lezioni direttamente all’Università, che ci ha aiutato molto e ha anche stanziato dei fondi.”
Tra i nomi coinvolti figurano docenti dell’ateneo di Torino di Pisa e Napoli al fianco di dantisti d’eccezione come Marco Santagata della Società Dantesca ed Enrico Malato, che di recente ha curato una riedizione della Commedia di prossima uscita per la Necod. “Abbiamo scelto il Purgatorio – prosegue Della Casa – perché è un testo meno battuto rispetto quanto lo sono Inferno e Paradiso. Alle superiori, di solito, viene considerato la parte più noiosa, quasi ‘di passaggio’, mentre in realtà contiene un sacco di spunti ancora validi e ci piaceva l’idea di restituirli alla memoria di tutti”.
Nel testo originale, il verso che ha dato il titolo rassegna recitava: “Per correr miglior acque alza le vele omai la navicella del mio ingegno che lascia dietro a sé mar sì crudele”. Un riferimento all'”inferno” della crisi che sta investendo soprattutto i giovani. Ma anche un augurio per lasciarsela alle spalle provando a dare il meglio. “Una lettura di Dante oggi ha senso solo se è anche una rilettura alla luce di quello che sta succedendo. Il nostro obiettivo era di attualizzare quei versi come un vademecum, sperando che, con un po’ meno di filologia e un po’ più letteratura, possano raggiungere anche chi si è interessato alla Commedia guardando Benigni in tv”.
(08 ottobre 2013)