Dal parco delle Acque Minerali al chiostro di Palazzo Monsignani sono
otto anni che la Compagnia degli Accesi continua a far vivere a Imola i
versi della Divina commedia di Dante Alighieri, attraverso le letture
pubbliche promosse nei mesi invernali. Nonostante alcune difficoltà
organizzative l’iniziativa continua a essere portata avanti anche
quest’anno con incontri mensili, come sempre aperti a tutti. I prossimi
appuntamenti sono in programma al chiostro dell’Osservanza domenica 7
febbraio e domenica 7 marzo, sempre alle 12.
Anche il primo
appuntamento dell’anno si è tenuto al chiostro dell’Osservanza (foto) e
ha puntato l’attenzione su alcune cantiche dell’Inferno, mentre la
prossima lettura sarà dedicata essenzialmente al Purgatorio e
all’ultimo canto del Paradiso.
Ma ogni volta, dice Giovanni Tonelli,
tra i fondatori della Compagnia, «possono esserci frammenti di altre
cantiche, dal momento che si tratta di letture libere». A muovere il
gruppo di declamatori, più che di semplici lettori della Compagnia
degli Accesi, è l’amore per il testo italiano più noto a livello
internazionale: «Dire la Commedia ad alta voce – dice Tonelli –  è dare
corpo e sostanza allo scritto, è dare presenza alla parola. La poesia è
nata per essere declamata, vi è in essa una inscindibile unità di versi
e suoni, di parola e melodia. Leggendo Dante questo aspetto balza agli
occhi, o meglio alle orecchie. Ogni cantica è musica pura, musica e
danza. Occorre un orecchio musicale per leggere Dante, per aderire alla
sua partitura. Tutto è nel testo. Sta in noi cercare la ritmica giusta,
le pause giuste».

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