EVOCAZIONI DANTESCHE ALLA SCUOLA DI
JORIO VIVARELLI E ENRICO COVERI
Ospite di Elisabetta Pastacaldi, direttrice didattica del Liceo Artistico Policarpo Petrocchi, già scuola di Jorio Vivarelli e Enrico Coveri fra i vari creativi di respiro internazionale che hanno segnato il Novecento e che sono passati da questa notevole istituzione, venerdì 3 maggio 2013 alle ore 21.30, nell’eccezionale scenario del Chiostro di San Pier Maggiore a Pistoia, il professor Marino Alberto Balducci, direttore del centro di studi danteschi Carla Rossi Academy – International Institute of Italian Studies (CRA-INITS/Ente Privato Non-Profit di Formazione Universitaria e Ricerca), ha presentato una conferenza-spettacolo sul canto XVIII dell’Inferno dantesco: “Giasone e Taide. Seduttori, adulatori e ruffiani all’inferno”. Il programma è stato realizzato in collaborazione con il Soroptimist International – Club Pistoia/Montecatini Terme, la cui presidente Anna Brancolini ha fortemente promosso l’iniziativa affiancata ad un suo stesso progetto educativo sulla condizione femminile nella poesia greca tragica. Finalità dell’evento è stata dare opportunità al pubblico studentesco e agli adulti appassionati di conoscere la vastità e la ricchezza dei contenuti della Divina Commedia attraverso lo studio di uno degli episodi più sconvolgenti e scandalosi dell’opera dantesca. Si è analizzato in particolare l’ingresso di Dante e Virgilio in Malebolge, il carcere della frode. E qui la prima sezione ricorda il delirio di un giubileo blasfemo in cui gli umili pellegrini sono sostituiti da urlanti dannati colpiti con sferze dai demoni, e sono ruffiani e seduttori. Il loro tormento rappresenta una critica implicita alla corruzione politica della Chiesa di Roma. Successivamente è stata esaminata la seconda bolgia: enorme latrina riempita dagli adulatori, immersi in un bagno di sterco il quale simboleggia l’uso sbagliato e vano della parola esagerata e delle lusinghe ingannevoli. Il commento storico-filosofico del professore è stato intervallato da componenti artistiche tutte originali: varie espressioni di danza e mimica corporea, scenografie digitali e musiche elettroacustiche. Testi drammatici moderni, tratti dal romanzo “Inferno-Scandaloso Mistero” dello stesso Balducci (Premio Editoriale L’Autore-Firenze Libri 2010), pubblicato a Milano da MJM Edizioni con 155 illustrazioni di Marco Rindori, sono stati presentati dalla Compagnia Teatrale Progetto Idra, che ha già potuto esibirsi con Ugo Pagliai in un’analoga iniziativa. Il programma CRA-INITS Evocazioni Dantesche (Immagine, Danza, Musica e Parola), inaugurato nel 2007, giunge con questo spettacolo al suo sessantesimo appuntamento. Anche in questa occasione l’ampio successo di pubblico ha riconfermato la forte capacità d’impatto emozionale dell’iniziativa e i suoi valori educativi apprezzati da docenti e studenti. Ho già parlato in passato di Evocazioni Dantesche in un mio articolo apparso sulla rivista “Predella” a cura del Dipartimento di Storia delle Arti dell’Università di Pisa (un testo che è anche disponibile in rete), e pure nel caso di quest’ultima rappresentazione pistoiese mi sento di riconfermare la mia stima per l’ideazione brillante dell’ente CRA-INITS e per tutti gli ingegni creativi coinvolti, dal pittore Marco Rindori che con il suo segno michelangiolesco ammirato da Antonio Paolucci illustra sensibilmente le varie fasi dell’itinerario infernale, alle prodigiose alchimie musicali elettroniche di Andrea Pozzi del gruppo italo-tedesco Sensory Gate, e certo alle danze di Axe Ballet su coreografie complesse e impeccabili di Antonella Tronci con ammalianti scenografie psicosuggestive di Arianna Bechini che hanno vestito quindici giovani donne coperte da un velo dei più diversi colori e simboli. Che dire poi delle varie interpretazioni attoriali? Ricordiamo l’elegante e magico pellegrino Marco Arrigoni e pure Ronny Arrigoni, inquietante e perverso Venedico Caccianemico, l’indemoniata e metamorfica Elena Loscalzo e quel perfetto grottesco magnetico che ci ha donato Marino Filippo Arrigoni, nella sua attualizzazione della figura di Alessio Interminelli. Inoltre, indimenticabile, la conclusiva presenza evocata della puttana Taide, offerta con grazia diabolica dalla prima attrice Silvia Prioreschi. Su Balducci poi e il suo romanzo, voglio citare solo un commento di Giorgio Barberi Squarotti: «Un’ulteriore dimostrazione (e altissima) del “genere moderno” che è la riscrittura e la reinvenzione di opere esemplari (Joyce, D’Arrigo, Borges, ecc.). È anche un commento accuratissimo della Commedia. E molto ammiro lo stile, alacre, affannato, avventuroso, elegante». Come di prassi, anche questo sessantesimo evento del ciclo è stato patrocinato culturalmente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC) e dai maggiori centri di ricerca italiani del settore: la Società Dantesca Italiana di Firenze, la Società Dante Alighieri di Roma il Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna. Una Lectura Dantis ?… ben altro: direi piuttosto un’arricchente esperienza psicoterapeutica e un aggiornatissimo caso di arte performativa.
Albert Daring