La Divina Commedia dantesca sarà tra i protagonisti di maggior rilievo del Festival d’Avignon 2008. Così è stato annunciato alla conferenza stampa di presentazione della prossima edizione della più antica rassegna teatrale europea.
I due artisti associati della 62ª edizione saranno il regista cesenate Romeo Castellucci, anima della Socìetas Raffaello Sanzio, e la regista e attrice francese Valérie Dréville. Entrambi, seppure in forme diverse, proporranno al pubblico l’opera monumentale di Dante.


Ma non sarà solo la Commedia italica per eccellenza a tenere alto l’interesse sul festival. Vincent Baudriller, codirettore della manifestazione, ha infatti anticipato un programma ricco di presenze europee e di proposte inattese: «Le creazioni di questo festival ci interrogano sulla vita e la morte, sulle nostre paure e la nostra malinconia, il bisogno d’amare e di credere, di crescere e trasmettere – spiegano i direttori Hortense Archambault e Vincent Baudriller – Puntando su scritture contemporanee o rivisitando grandi opere del repertorio europeo, faranno appello alla nostra curiosità, alla nostra voglia di scoperta e ci accompagneranno in luoghi sconosciuti per meglio stimolare lo spirito critico di ognuno. Poiché abbraccia il mistero dell’essere umano in tutta la sua complessità, poiché sollecita l’intelligenza dello spettatore e rispetta la sua libertà di sguardo di fronte agli spettacoli, questo programma è politico e resiste alle tentazioni di simplificazione che ci circondano. Ci ricorda che il teatro porta in sé, dalla sua origine, questo desiderio paradossale di una rappresentazione comune del mondo, distribuendo agli spettatori un’esperienza che li marcherà ognuno in modo differente. In questo senso, supera simbolicamente il luogo stesso del teatro e investe la città. È per questo che sono necessarie delle politiche pubbliche, in Francia come in Europa, che considerino la creazione artistica come un bene pubblico inalienabile, e accompagnino la sua produzione e diffusione fuori dalle sole leggi di mercato, in un processo di solidarietà e condivisione».


Il festival si svolgerà dal 4 al 26 luglio nella splendida cornice di Avignon e pur presentando opere anche tradizionali, come l’Amleto tedesco di Thomas Ostermeier, direttore della Schaubühne di Berlino, avrà un programma che si contraddistinguerà per la scelta di percorsi ancora poco battuti. Da qui la decisione di includere, tra i 35 spettacoli del cartellone, due opere olandesi di Guy Cassiers, direttore del Toneelhuis di Anversa, il Wewilllivestorm di Benjamin Verdonck, o, ancora, il colosso di Ivo Van Hove, che proporrà una versione integrale di tre opere shakesperiane (Coriolano, Giulio Cesare e Antonio e Cleopatra) per una durata totale di sei ore, in cui pubblico e attori saranno a stretto contatto.
Tra i tanti nomi anche Jan Fabre, i coreografi Sidi Larbi e Johanne Saunier, Olivier Dubois, Stanislas Nordey, Ricardo Bartis (in arrivo dal Festival delle Colline Torinesi dove presenterà il suo ultimo lavoro, La Pesca). Infine, ancora una presenza italiana della danza con Virgilio Sieni, che presenterà la coreografia Osso.


Articolo tratto da Krapp’s Last Post www.klpteatro.it
Per maggiori informazioni si rimanda al sito www.festival-avignon.com

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