Il Casentino declama Dante
L’Associazione Amici di Dante in Casentino festeggia il suo primo anno di attività. «Vogliamo far conoscere i più bei versi di Dante, ma anche cercare di far riscoprire questa valle»

«L’inferno è anticostituzionale» e la spiegazione della lezione di filosofia del diritto, all’Università di Firenze, viene infarcita di versi danteschi. Ma mentre il professore Luigi Lombardi Vallauri fa luce sulla «sproporzione della pena» e sulla «non riabilitazione dell’anima» durante quelle lezioni, nella testa di Riccardo resta soprattutto quella poesia studiata anni prima, dove ci si imbatte tanto spesso nei nomi dei luoghi di casa sua, il Casentino. Nasce così, dai libri di giurisprudenza, l’idea di ricreare un viaggio «medievale e filosofico» per chiunque lo voglia, attraverso i luoghi dove Dante Alighieri ha scritto buona parte della Divina Commedia e dove ha passato i primi anni dell’esilio. L’Associazione Amici di Dante in Casentino (www.amicididanteincasentino.com) festeggia il suo primo anno di attività: «Vogliamo far conoscere i più bei versi di Dante, ma anche cercare di far riscoprire questa valle, non troppo frequentata ancora dal turismo, ma che offre tanto in quanto a paesaggi naturali e bellezze storiche, artistiche. Il Casentino ha tanto da raccontare per la letteratura come per l’enogastronomia, per la natura come per la religione», spiega Riccardo Starnotti, 26 anni e anima dell’associazione.

E’ lui che con tanto di abbigliamento da Sommo Poeta decanta le terzine dantesche nei luoghi più suggestivi, dal castello di Romena a quello di Poppi fino al santuario della Verna. «Qualsiasi sia la lingua dei nostri ospiti, la Divina Commedia la recito così com’è, c’è spazio dopo per le spiegazioni e dà soddisfazione vedere l’interesse dei visitatori crescere di passo in passo, soprattutto per andare a scoprire la vita che conduceva qui Dante: racconto sempre di quando fu avvisato che i gendarmi fiorentini sarebbero erano venuti ad arrestarlo, mentre era ospite dei Conti Guidi a Porciano, sopra Stia. Scappò incappucciato e ai soldati che lo fermarono, senza riconoscerlo, e gli chiesero se l’Alighieri si trovasse nel castello, lui rispose: ‘quand’ i’ v’ero e’ v’era». Il tour ormai consolidato organizzato dagli Amici di Dante in Casentino parte dal castello di Romena. Qui si parla del XXX Canto dell’Inferno, il canto dei falsari che nomina proprio Romena. Nella seconda tappa al castello di Poppi il canto scelto è il quinto del Purgatorio, dove si incontra Bonconte da Montefeltro che partecipò alla battaglia di Campaldino, combattuta proprio vicino a Poppi nel 1287. Bonconte morì in quella battaglia, una delle rarissime condotto in campo aperto nel Medioevo italiano, ma il suo corpo non fu mai ritrovato. Infine l’ultima tappa dantesca è al santuario de la Verna palcoscenico perfetto per il XI Canto del Paradiso che contiene versi dedicati a San Francesco che qui alla Verna ricevette le stimmate.

Oltre ai tour però nel carnet dell’associazione ci sono anche le serate organizzate, a tema dantesco, l’ultima fatta ad agosto nel Palagio Fiorentino di Stia girava intorno al V canto del Purgatorio con la partecipazione di giovani musicisti e cantanti del Casentino. La prossima serata sarà il 6 dicembre al Teatro degli Antei di Pratovecchio: il trentatreesimo canto del Paradiso sarà accompagnato dal liuto persiano di una giovane artista iraniana, Farzaneh. Per partecipare basta associarsi. Gli amici del Dante casentinese stanno pensando di ampliare la loro attività di divulgazione della poesia in loco: dalla prossima primavera l’idea è quella di coinvolgere sempre più le scuole. «Elementari e medie non importa, la poesia di Dante può essere spiegata e apprezzata a tutte le età. Vorremmo anche far partecipare le scolaresche straniere, stiamo prendendo contatti con scuole francesi e spagnole», spiega Riccardo.

Lisa Baracchi

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