Il centro culturale Gherush92 accusa la Divina Commedia di contenuti razzisti. Morganti non ci sta
L’eurodeputato pratese della Lega Nord Claudio Morganti punta il dito contro l’organizzazione di ricercatori e professionisti, Gherush92, che ha proposto di mettere al bando nelle scuole l’insegnamento dell’opera somma di Dante Alighieri
«Oggi a Strasburgo indosserò una felpa con la scritta Toscana proprio per ricordare, a quei presunti esperti che intendono infangare il capolavoro che ha reso grande la cultura italiana nel mondo, quanto la mia Regione abbia contributo a costruire le radici culturali, non solo del nostro Paese, ma dell’Europa intera».
Sono queste le parole e l’iniziativa portata avanti ieri l’altro, al parlamento eruropeo, dall’eurodeputato pratese della Lega Nord Claudio Morganti, che punta il dito contro l’organizzazione di ricercatori e professionisti, Gherush92, che ha proposto di mettere al bando nelle scuole l’insegnamento dell’opera somma di Dante Alighieri, la Divina Commedia, in quanto i suoi contenuti sarebbero “razzisti, islamofobici, omofobici e antisemiti”.
«Tutto ciò è a dir poco scandaloso», ha dichiarato Morganti che ha ritenuto opportuno denunciare il fatto, presentando un’interrogazione parlamentare urgente alla Commissione europea, in cui ha chiesto all”Esecutivo Ue se «sia al corrente di tale situazione» e «come intenda agire di fronte a questa sorta di revisionismo storico-letterario che potrebbe mettere a repentaglio un patrimonio comune della cultura e della civiltà europea».
«La Divina Commedia -sottolinea Morganti- è universalmente considerata un pilastro della letteratura mondiale ed è analizzata in diversi Paesi dell’Ue, come specchio di un’epoca e punto di origine della letteratura e della lingua italiana, essendo il primo testo che codifica una lingua “italiana”, a partire dal dialetto toscano dell’epoca».
«La stessa plenaria del Parlamento europeo -aggiunge l’eurodeputato leghista- è stata teatro, pochi mesi fa, della recita di alcuni passaggi del Poema dantesco, da parte di un celebre attore italiano di fama internazionale, Roberto Benigni, che ha avuto un successo a dir poco strepitoso in un Aula gremita di gente».
«Sono certo -conclude Morganti- che se il buon Dante avesse di fronte coloro che oggi si macchiano di queste accuse gravissime li farebbe precipitare direttamente nei gironi dell’Inferno».