Il Dantedì si terrà il 25 marzo Alighieri ha il suo giorno celebrativo

Il consiglio dei ministri su proposta del titolare del dicastero della Cultura Dario Franceschini ha istituito la data per la giornata dedicata al poeta Dante Alighieri

Il Dantedì si terrà il 25 marzo Alighieri ha il suo giorno celebrativo Dante Alighieri ritratto da Raffaello Sanzio (1510-1511, l’affresco è conservato nella Stanza delle Segnature, Musei Vaticani)
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Il Dantedì entra nel calendario: il 25 marzo sarà la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri. Il Consiglio dei ministri, nella seduta di venerdì 17 gennaio, ha approvato la direttiva che istituisce il giorno per il poeta, in vista dei 700 anni dalla sua scomparsa che cadranno nel 2021.

Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali
Dario Franceschini, ministro per i Beni e le attività culturali

Il Dantedì è nato su proposta del ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo; il titolare del dicastero Dario Franceschini non nasconde la sua soddisfazione. «L’aspetto che più mi rende felice — spiega il ministro al “Corriere” — è che il Dantedì resterà immutabile nel calendario anche dopo la conclusione delle celebrazioni». «Abbiamo bisogno di rafforzare la cultura nel nostro Paese e Dante è un punto d’appoggio fondamentale» ha osservato il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, che già da sottosegretaria aveva espresso il suo sostegno al progetto. Anche il suo ministero verrà chiamato in causa visto che a caratterizzare il Dantedì sarà il coinvolgimento delle scuole. «Stiamo lavorando a iniziative per gli studenti già a partire dal 2020», dice al “Corriere” Azzolina. L’attenzione al mondo della scuola trova conferma anche nella data scelta: «Fino all’ultimo — svela Franceschini — c’era una alternativa tra due giorni». Il 14 settembre, data di morte del poeta, e il 25 marzo, che gli studiosi riconoscono come possibile inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia. Ha prevalso la seconda anche per la sua collocazione più felice all’interno dell’anno scolastico.

Le aspettative in vista della ricorrenza del 2021 sono molte: dopo l’impegno di Poste Italiane (con il coinvolgimento di 70 Comuni legati alla vita o all’opera del poeta) «altre grandi aziende si facciano avanti» esorta il ministro Franceschini. «Dalla Rai mi aspetto che su Dante proponga e produca grandi cose». Il ministro annuncia poi per il 2021 una grande mostra dantesca alle Scuderie del Quirinale, a Roma. Sono oltre 400 le iniziative giunte al Comitato nazionale per le celebrazioni dei 700 anni della morte di Dante, presieduto dal filologo Carlo Ossola. Lo studioso ha accolto con favore la «nascita» del Dantedì: «Permetterà di ravvivare ogni anno la memoria del poeta, il cui ricordo è vitale per la sopravvivenza della nostra mente».

L’istituzione della giornata ha incassato il plauso anche dell’Accademia della Crusca: «Cercheremo di riempire questo giorno di contenuti anche popolari per raggiungere un pubblico vasto, per far sentire Dante come proprio a tutto il popolo italiano» ha detto Claudio Marazzini, linguista, presidente del sodalizio. Marazzini, con il linguista Luca Serianni e il dantista Alberto Casadei, era stato tra i partecipanti all’evento Dante è la nostra identità. Per l’istituzione del Dantedì, che si era svolto il 4 luglio 2019 a Milano nella Sala Buzzati del «Corriere», organizzato da Fondazione Corriere. L’incontro aveva fatto seguito alla proposta, partita il 24 aprile 2019 da un corsivo del giornalista e scrittore Paolo Di Stefano sul «Corriere della Sera», che Dante Alighieri avesse una sua giornata sul calendario. Il termine Dantedì era stato coniato in seguito insieme con il linguista Francesco Sabatini; quest’ultimo è intervenuto venerdì 17 parlando di «una vittoria per l’Italia della cultura».

Maurizio Gasparri, senatore di Forza Italia e presidente di Fondazione Italia che a Dante ha dedicato un convegno, ha definito il Dantedì come «una iniziativa una volta tanto condivisibile» presa dal governo; di «grande occasione» ha parlato Andrea Martella, deputato pd, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria; infine, Michele Nitti, deputato del Movimento 5 Stelle in Commissione Cultura, che nel luglio 2019 era stato il primo firmatario della mozione per istituire il Dantedì, ha ribadito che «protagoniste della giornata saranno principalmente le scuole».

L’idea del Dantedì era nata dal «Corriere della Sera»; in un corsivo del 24 aprile 2019, il giornalista e scrittore Paolo Di Stefano aveva proposto che Dante Alighieri avesse una sua Giornata sul calendario. Il termine Dantedì era stato coniato con il linguista Francesco Sabatini. Il tema era stato affrontato da studiosi ed esperti nell’incontro Dante è la nostra identità. Per l’istituzione del Dantedì, che si è svolto il 4 luglio scorso a Milano nella Sala Buzzati del «Corriere», organizzato dalla Fondazione Corriere.

La data

La proposta per l’istituzione del Dantedì era partita nella primavera del 2019 dal «Corriere» che aveva sostenuto tra le date più adatte proprio quella del 25 marzo Il progetto della giornata per Dante Alighieri (1265-1321) aveva raccolto l’adesione di intellettuali e studiosi; di enti e istituzioni, in Italia e all’estero. Tra i sostenitori l’ex ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, il critico e traduttore René de Ceccatty, lo studioso di italianistica Zygmunt Baranski, la Società Dante-sca, la Società Dante Alighieri, l’Associazione degli Italianisti, la Società italiana per lo studio del pensiero medievale, la Regione Emilia- Romagna, il Comune di Ravenna e il Comitato del Forum per l’Italiano in Svizzera