L’Inferno di Dante in vernacolo barese
23 marzo 2013

Giovedì sera 21 marzo 2013, nell’affascinante cornice dell’Auditorium Vallisa nel Borgo Antico Bari, abbiamo assistito ad una singolare rivisitazione di alcuni canti dell’Inferno di Danti Alighieri.

Il recital, curato dall’associazione culturale Tavole Magiche, ha proposto la lettura scenica dei canti III (Inizio del viaggio di Dante e Virgilio nell’Inferno), V (Paolo e Francesca), XXVI (Ulisse).

Si sono alternati la voce narrante Franco Minervini e la violinista Giulia Buccarella che ha eseguito alcuni brani di Bach.

Minervini ha prima spiegato il contenuto del canto per poi leggelo sia nella versione originale, fiorentino antico, sia appunto in dialetto barese.

L’iniziativa, curiosa ed originale, ha superato le aspettative degli spettatori, che hanno applaudito con sincera ammirazione la resa dello spettacolo che è stata davvero notevole. Il dialetto barese che troppo spesso viene usato nell’ambito di contesti “volgari” viene in questo caso elevato alla eccezionale poesia dantesca, costituendone un abito di tutto rispetto e rafforzandone anche il contenuto.

Le sonate di Bach, ottimamente eseguite, sono state una piacevole ed intensa pausa tra una lettura e l’altra.

I brani in dialetto sono stati tratti dal libro La “chemmedie” de Dande Veldat’ a la barese, scritto da Gaetano Savelli (1896-1977), giornalista, poeta, umorista, autore di canzoni popolati in dialetto barese.

Il testo, scritto tra il 1971 e il 1973 contiene la traduzione delle tre cantiche della Divina Commedia.

Franco Minervini è attore teatrale che ha interpretato sia lavori drammatici che comici, recitando tanto in lingua quanto in dialetto barese. Ha interpretato, fra l’altro, lavori di Agata Christie, di Eduardo De Filippo, di Vito Maurogiovanni. Recentemente ha curato la regia della conferenza-spettacolo “Un mito sul lettino: Don Giovanni dalla psicologa”, ed ha preso parte al recital “Amleto siamo noi” di e con Giorgio Albertazzi messo in scena al Teatro Franco Parenti di Milano.

Giulia Buccarella suona il violino dall’età di tre anni. Nell’anno 1977, a 7 anni, vince il Concorso Nazionale di Pescara; a 9 anni vince il Concorso Nazionale indetto dalla RAI come giovane talento italiano. Diplomatasi presso il Conservatorio Santa Cecilia a Roma a 16 anni, diveniva docente di violino all’età di 18 anni come vincitrice del concorso ministeriale. Ha vinto numerosi premi in concorsi italiani ed internazionali; tiene concerti come solista e in duo sia In Italia che all’estero. Attualmente è docente presso il Conservatorio N. Piccinni di Bari. Suona un violino contemporaneo Claire Chaubard oltre ad un Jacob Stainer e un prestigioso arco Jacques Poullot.

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