Minosse? È un «infernale» trapezista
di Alessandra Miccinesi
L’Inferno? È un luogo metafisico dove le anime dannate galleggiano, sospese, attaccandosi le une alle altre per formare figure geometriche arabescate da cui magicamente sboccia l’uomo vitruviano. La porta degli inferi si spalanca su questo prologo attraente e suggestivo di Inferno lo spettacolo di danza, illusionismo e acrobazia, ispirato ai canti più famosi della Divina Commedia che dal 7 aprile terrà la scena del teatro Olimpico. Firma la regia, i trucchi, e i balletti aerei che compongono i 14 quadri Emiliano Pellisari. Coreografo di uno show che mescola tre diversi tipi di tecnologia illusionistica, Pellisari farà volare in scena i sei artisti della sua compagnia anche a dieci metri dal suolo. Il trucco? C’è, ovviamente, ed è fatto di cavi e carrucole, ma non si vede. Un sofisticato sistema di cavi e binari che spariscono alla vista se illuminati dalla luce giusta.
Inferno è il primo spettacolo ispirato alla trilogia dantesca (seguiranno Purgatorio e Paradiso) che il teatro Olimpico e l’Accademia Filarmonica Romana si candidano a sostenere. Uno show che promette di incantare i sensi degli spettatori, facendo apparire dal buio immagini evocative: Paolo e Francesca che volteggiano nell’aere, schiere di dannati che precipitano al suolo come foglie, filosofi arabi che galleggiano nel limbo, Minosse sospeso al soffitto, duelli virtuali di angeli e demoni, e una mega stella pulsante. Le voci recitanti sono di Gianni Bonagura e Laura Amadei con Marco Bassetti. Musiche di Oscar Bonelli, Giuliano Lombardo, Mario Crocetta e Andrea Barbera. Per i costumi Noemi Wolfsdorf. Repliche fino al 18 aprile.

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