AGI) – Roma – Dal 21 giugno presso Palazzo Incontro a Roma apre al pubblico la Mostra Dante poeta e italiano “legato con amore in un volume”: si tratta di manoscritti, antiche stampe, volumi illustrati, quadri e sculture provenienti dalla collezione privata dell’imprenditore torinese, appassionato dantista, Livio Ambrogio. La mostra, ideata dalla Casa di Dante in Roma e dal Centro Pio Rajna, e’ promossa dalla Provincia di Roma ed e’ organizzata in collaborazione con Civita e con la Libreria antiquaria Philobiblon.
La raccolta, che e’ il frutto di trent’anni di passione per i libri e i cimeli danteschi, e’ formata da piu’ di mille volumi e costituisce la collezione dantesca piu’ vasta e importante di proprieta’ di un privato. Essa accoglie una significativa campionatura della tradizione manoscritta, rappresentata da una serie di codici e frammenti della Divina Commedia, su membrana e su carta, risalenti al XIV e XV secolo. Sono inoltre presenti tredici edizioni incunabole tra le quali, oltre al Lattanzio impresso a Roma dai prototipografi Sweynheim e Pannartz nel 1468, che contiene la prima citazione tratta dalla Commedia mai apparsa in un testo a stampa, figurano la rarissima princeps del poema stampata a Foligno da Johann Neumeister nel 1472 e l’ancora piu’ rara seconda edizione, impressa a Montova sempre nel 1472.
Seguono, per ricordare le piu’ importanti, la stampa veneziana uscita dai torchi di Vindelino da Spira nel 1477 in un esemplare annotato dal letterato e accademico fiorentino Vincenzo Buonanni, quella milanese del 1478 e il Dante fiorentino di Lorenzo della Magna del 1481, con il commento di Cristoforo Landino. Tra gli incunaboli va infine ricordata anche la prima edizione del Convivio impressa a Firenze da Francesco Bonaccorsi del 1490. La raccolta include, inoltre, tutte le edizioni della Commedia stampate durante il XVI secolo, a partire del celebre volumetto della Divina Commedia del 1502 stampato da Aldo Manuzio per le cure di Pietro Bembo.
Oltre alle sole tre edizioni stampate nel corso del Seicento, sono presenti le stampe piu’ importanti e pregevoli del Settecento e dell’Ottocento. Tra le testimonianze piu’ recenti, che attestano l’intramontabile fortuna e l’attualita’ sempre viva del capolavoro dantesco, si ricordano inoltre il manoscritto autografo del saggio “La ultima sonrisa de Beatriz” del celebre scrittore e poeta argentino Jorge Luis Borges, risalente al 1948, e l’autografo, seguito dalla relativa edizione a stampa, della ‘Lettera a Dante’ di Roberto Benigni del 2007.
Nella conferenza stampa di presentazione dell’evento, presente il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, i curatori hanno spiegato che la mostra costituisce la prima delle manifestazioni celebrative previste in occasione del settecentenario della morte di Dante Alighieri, che ricorrera’ tra dieci anni e che mobilitera’ gli esperti del sommo poeta diffusi in tutto il mondo. A Palazzo Incontro, ha spiegato il professor Andrea Mazzucchi, si puo’ visitare “una raccolta straordinariamente compatta che consente di ripercorre le opere di Dante con estrema puntualita’”. Il professore ha poi messo in evidenza come, a partire dalla morte di Dante, “un esercito di copisti si impossessa della Commedia e la diffonde, facendola diventare un emblema dell’unita’ nazionale”.
Proprio sull’unita’ nazionale ha fatto leva l’intervento di Zingaretti, che ha lodato “la riproposizione di Dante nell’anno delle celebrazioni per i 150 anni dell’unita’ d’Italia”. “Quest’anno – ha sottolineato Zingaretti – e’ anche l’anno della riscoperta della nostra storia e dei grandi italiani, che, come Dante, hanno fatto ricca la cultura del nostro paese”. Ma come e’ nata una passione cosi’ forte che ha portato l’imprenditore Livio Ambrogio a diventare il piu’ importante collezionista al mondo di Dante? “L’interesse e’ nato sui banchi di scuola – spiega l’imprenditore – ma solo qualche anno dopo, rileggendo i classici per mio conto, ho scoperto la bellezza di questo autore”. Di qui la spinta al collezionismo ed il conseguente rapporto con i librai, “inizialmente piuttosto diffidenti”, poi sempre piu’ collaborativi nella ricerca e nell’offerta di edizioni rare. La mostra restera’ aperta fino al 31 luglio.