PREMIO PEGASUS CATTOLICA 2013
A UNA RISCRITTURA IN PROSA DELL’INFERNO DANTESCO
AMMIRATA DA BARBERI SQUAROTTI

Con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, della Presidenza della Repubblica Italiana e del Parlamento Europeo, si è appena conclusa l’ultima edizione del Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica alla cui selezione annuale hanno partecipato 987 autori iscritti da 25 paesi del mondo. La giuria, formata da sette membri italiani e stranieri è stata presieduta da Giuseppe Benelli, docente di Filosofia del Linguaggio all’Università di Genova e presidente altresì, dal 1978, del Premio Bancarella. La cerimonia dei prestigiosi riconoscimenti si è svolta al Teatro della Regina di Cattolica, nella notte di sabato 20 aprile scorso. Fra le diverse opere premiate, vogliamo ricordare Fai sbocciare un fiore nella notte di Raffaele Cortellessa, con prefazione di Carlo Ripa di Meana (Curcio), Il candore di un’anima di Stefania Jade Trucchi (Sperling & Kupfer), L’eco dei miei passi a Kabul di Giuseppe Amato (Mursia) e Occhi da Cinema (Ibiskos), un’interessante riflessione autobiografica di Leandro Castellani, premiato in passato al Festival di Venezia con il Leone d’Oro e noto regista fra i principali ideatori del teatro-inchiesta televisivo. In tale contesto, il romanzo vincitore del Premio Speciale Pegasus Cattolica 2013 è stato Inferno. Scandaloso mistero di Marino Alberto Balducci (MJM Edizioni). È questa un’opera anomala che ha suscitato curiosità e dibattito. Si tratta di una libera versione in prosa musicalissima — eppure moderna — della prima cantica della Divina Commedia; la narrazione è al contempo poetica e interpretativa dei molti e occultati significati simbolici della visione dantesca del male. Inferno. Scandaloso mistero non è per nulla uno dei tanti thriller sensazionalistici, poco probabili e superficiali che troppo spesso sono presentati sui giornali come eventi e casi letterari d’indubbio rilievo. Questo romanzo è davvero un lavoro serio. Lo è per la comprovata preparazione dell’autore dantista, lo è per la sua sensibilità di poeta, su cui Mario Luzi si è preso la briga di scrivere pubblicamente per indicarci quella «onestà» che caratterizza Balducci: un’onestà che è sinonimo di libertà di pensiero e del coraggio di dire come le cose ci appaiono, senza dei veli o lusinghe o reticenze. Marino Alberto Balducci, come romanziere, è un esordiente (e non si direbbe), ma non di certo lo è come poeta e tanto meno come critico letterario, apprezzato da italianisti americani quali Pertile e Mazzotta, di Harvard e Yale, così come da intellettuali nazionali del presente e del passato che su di lui hanno scritto, da Giorgio Luti, a Sergio Moravia, a Giorgio Barberi Squarotti. Quest’ultimo, recentemente ha letto e commentato Inferno con le seguenti parole: «[…] un’ulteriore dimostrazione (e altissima) del “genere moderno” che è la riscrittura e la reinvenzione di opere esemplari (Joyce, D’Arrigo, Borges, ecc.). È anche un commento accuratissimo e un’interpretazione perfetta della Commedia. E molto ammiro lo stile, alacre, affannato, avventuroso, elegante». Al suo giudizio noi non possiamo aggiungere altro, in senso critico. Vogliamo ricordare comunque che il romanzo Inferno-Scandaloso Mistero è arricchito da 155 illustrazioni originali dell’artista toscano Marco Rindori e che, prima di questo riconoscimento internazionale a Cattolica, ha pure vinto il Premio Editoriale L’Autore-Firenze Libri 2010 e il Premio Montefiore-Rimini 2012 assieme al romanzo di Eraldo Baldini L’uomo nero e la bicicletta blu (Einaudi). Inferno è presentato al pubblico da anni anche attraverso il programma educativo ideato da Carla Rossi Academy – International Institute of Italian Studies Evocazioni Dantesche (Immagine, Danza, Musica e Parola), patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC), dalla Società Dantesca Italiana di Firenze, dalla Società Dante Alighieri di Roma e dal Centro Dantesco dei Frati Minori Conventuali di Ravenna.

Anton Giulio Orsini

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