Quando Carmelo Bene leggeva Dante
BARI – Un gioiello dall’archivio Rai di Napoli: sette degli otto canti della Divina Commedia di Dante Alighieri rappresentati nel 1981, nel primo anniversario della Strage di Bologna nella città emiliana, sono stati reinterpretati da Carmelo Bene nel 1997. Questo straordinario documento, accompagnato dalla lettura dei commenti all’evento del genio di Campi Salentina da parte della figlia Salomè, sono stati raccolti dal regista Felice Cappa in ‘Carmelo Bene in divini canti, lectura Dantis e altri incantamenti’, docu-film realizzato da Rai 5 e Studio Nino, proiettato oggi al cinema Galleria di Bari nell’ambito del Festival Carmelo Bene, sezione del Bif&st.

«Durante la registrazione dei ‘Canti orfici’ a Napoli, Bene decise di immortalare in video le letture che costituirono il suo tributo ai ‘feriti della strage di Bolognà, performance della quale non ci sono registrazioni ufficiali», ha spiegato Felice Cappa. Alla proiezione hanno partecipato Felice Laudadio, direttore artistico del Bif&st, Raffaella Baracchi Bene e Salomè Bene. La figlia dell’artista è apparsa emozionata prima della proiezione: «Questo documentario, nel quale non interpreto mio padre ma ne leggo solo i testi, è il mio contributo, registrato tra febbraio e marzo, alla celebrazione del decennale della sua scomparsa da parte del Bif&st».
«Il linguaggio fonda l’esistenza. Anzi la sola esistenza possibile»: così Carmelo Bene, letto da Salomè, ha offerto «da cattolico irregolare» una sua visione della ‘teologia dell’esistenzà, che animava la sua vis poetica. «Non è ancora stabilito come distribuiremo questo documento: è nostra intenzione però realizzarne un dvd per fornire al pubblico degli amanti di Bene un filmato di assoluto valore, che risente della cura perfezionista dell’autore», ha spiegato Cappa alla fine della proiezione.

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