Si fa spesso un gran parlare di Made in Italy, quella capacità tutta italiana di esportare nel mondo stile, sapori, manifattura, gastronomia o moda.

C’è un settore che forse più di altri, per questioni di lunga e rinomata tradizione, è in grado di stimolare orgoglio per la nostra bandiera: stiamo parlando del sistema produttivo culturale e creativo italiano. Dobbiamo capire che l’industria culturale offre opportunità anche a livello professionale ai giovani e meno giovani. È arrivato il momento di cogliere.

La nostra tradizione è piena di nomi e opere che hanno fatto la storia della cultura mondiale: in architettura, in pittura, in musica e, soprattutto, in letteratura. Non a caso il più grande Poeta mai esistito al mondo (accanto all’oscuro Omero) è il “nostro” Dante Alighieri, autore di quella che forse è l’opera più importante della letteratura universale: stiamo parlando, come è ovvio, della Divina Commedia.

Forti di questa tradizione nazionale, in Italia siamo costantemente chiamati a rilanciare su quanto appartiene alle nostre radici, per attualizzare il passato e per valorizzare le nostre vere eccellenze, quelle che per qualità e impatto vanno ben al di là delle retoriche momentanee che parlano la lingua dell’economia e della produzione. Proprio questo è l’intento del Concorso Dantesco Nazionale Multimediale “Andrea Chaves”, un’iniziativa ideata dal “Centro Dantesco” dei frati Minori Conventuali di Ravenna e dalla libera aggregazione di docenti “Dante in rete” e rivolta alle studentesse e agli studenti della scuola secondaria di II grado. Un’iniziativa grazie alla quale riprendere il dialogo con il nostro Poeta, individuando elementi di contatto tra la sua opera e quella di autori contemporanei tramite strumenti multimediali tipici di oggi come video e cortometraggi.

Il concorso, il cui tema è incentrato sul passo del Purgatorio A maggior forza e a miglior natura / liberi soggiacete (XVI 79-80), rappresenta dunque un’ottima occasione da cogliere nelle scuole per lavorare in aula, stimolando e unendo studenti e intere classi in vista della continuità della nostra tradizione letteraria.